La gestione del tempo è una scelta

da | esercizi di leggerezza

Ho una difficoltà organizzativa ricorrente. Sì, io.

Ogni tanto vado in affanno per le troppe cose da fare. Proprio così. Te lo dico con tutta la franchezza del mondo perché sono stanca della narrazione che ci vuole infallibili.

La vita è faticosa per tutti, piena zeppa di impegni da concludere, imprevisti da affrontare e io non faccio eccezione.

Tuttavia, ho un enorme vantaggio.

L’organizzazione consapevole è il mio campo di ricerca, di studio e sperimentazione da parecchi anni. È una specie di allenamento di livello olimpico.

Non mi rende immune alle difficoltà, ma rende questi momenti di caos più brevi, meno intensi e agilmente superabili.

Per quanto sia consapevole e abile, ogni tanto gli impegni superano la disponibilità di risorse di energia e attenzione a mia disposizione. In pratica, mi ritrovo con liste troppo lunghe da spuntare, sovrapposizione di attività, progetti che avrei voluto concludere e che sono ancora lì ad aspettarmi.

Detto ancora più semplice: vivo in balia dell’urgenza del momento con l’ansia di non riuscire a fare tutto. Ti è familiare, scommetto.

Succede quando fai errori di valutazione o ti travolge una brutta influenza o qualcosa si rompe e, come su un piano inclinato, rotoli prendendo velocità verso un mare di stress.

Il fatto è che, a volte, ritornano.

Cosa? Le vecchie pessime abitudini.

Tracciare solchi nella mente

Immagina una fitta foresta incolta. Tra liane, arbusti, foglie e alberi trovi un solco ben segnato, comodo da percorrere. Ora immagina qualcosa che fai automaticamente tutti i giorni senza doverci pensare.

Bene, il sentiero nella giungla è la tua abitudine.

La buona notizia è che l’abitudine è un percorso neuronale ben consolidato che non richiede troppo sforzo mentale. La cattiva notizia è che, anche se ti porta dove non vuoi, non lo puoi eliminare. Su come funzionano le abitudini ti consiglio QUESTO libro.

“Le vecchie abitudini sono dure a morire”. No, è che proprio non muoiono. Restano lì dove ce le hai messe insieme al vizio del lupo senza pelo.

Puoi solo fare un nuovo solco. Converrai con me che tracciare un nuovo sentiero in una giungla intricata è faticoso, ci vogliono gli strumenti giusti e ci vuole tempo.

Ecco perché per migliorare la tua capacità di organizzazione serve tempo. Serve memoria muscolare: quella pratica ripetuta che lascia il segno e segna il solco di ottime abitudini che ti salveranno dal mare di stress.

Davanti a un bivio

Il problema è che il nostro cervello è piuttosto pigro, tende a stare in risparmio energetico facendo il minor sforzo possibile.

Preso atto di questo, secondo te, cosa succede se ti trovi in mezzo alla foresta e devi scegliere tra un sentiero ben segnato e comodo e uno ancora impraticabile da sfalciare e attraversare a fatica? Esatto, scegli la strada più comoda. È automatico, è facile, è meno impegnativo.

Allo stesso modo, non avrai voglia di faticare per cambiare le tue abitudini organizzative e continuerai a ricadere negli stessi errori, nelle solite vecchie abitudini.

Continuerai a tenere tutto a mente, a distrarti, a procrastinare, a non programmare…

Quando la situazione si farà complicata, e lo farà, tu ed io rischiamo di riprendere il sentiero delle vecchie pessime abitudini.

A meno che non ti alleni per individuare e trasformare un sentiero intricato in un bel comodo solco nel più breve tempo e con meno fatica possibile. Così sarà più probabile ottenere ciò che desideri e aiuterai la tua mente ad affrontare al meglio le situazioni di caos.

Abitudini inattaccabili

Tanti elementi contribuiscono a rendere solida un’abitudine. Tra questi, uno dei miei preferiti, è l’insieme di comodità in un box temporale.

Grazie a questa “combo” ho salvato il mio passatempo preferito: leggere, che in genere saltava alla prima occasione di affanno.

Chi si mette comodamente a leggere quando ha centordicimila cose di lavoro e di famiglia a cui dedicarsi che sono evidentemente più importanti, urgenti, produttive?

Potrei anche farlo, ma non mi godrei pienamente il mio momento immersa tra le pagine.

Meglio organizzarsi!

Se anche a te capita di trovarti in affanno e per questo sentirti costretta a sacrificare il piacere per il dovere, con frustrazione e senso di colpa, so come aiutarti.

Il mio “caffè delle 8”

Ad esempio, prendi me. Tutte le mattine da lunedì a venerdì da settembre a giugno, salvo qualche festività intermedia, le mie figlie devono essere a scuola entro le 7.55.
Accosto la macchina nel piazzale, le aiuto con gli zaini, ci scambiamo saluti, baci e occasionali “in bocca al lupo” e riparto. Ancora un po’ assonnata, mi dirigo verso il solito caffè, al solito tavolino, nel solito bar, per i soliti quaranta minuti.
Una sveglia preimpostata suonerà alle 8.40 per riportarmi alla realtà, ma quei quaranta minuti sono lo spazio che ho scelto per leggere. È il momento ideale che non toglie risorse a niente e nessuno.
Se ho del tempo in più a disposizione aggiorno l’agenda, rispondo ai messaggi, partecipo alle conversazioni nel locale.

Consapevolezza

1. Sono partita da un’analisi del mio contesto, delle mie giornate, di questa fase della mia vita, con questi orari e determinati impegni.

2. Ho valutato pro e contro di diversi momenti della giornata per iniziare a segnare il mio solco.

3. Individuato il box di tempo ideale per me ho fatto in modo che fosse comodo, semplice, che richiedesse meno fatica possibile.

Ci sono molte variabili da considerare, serve una profonda conoscenza di te stessa per fare tutte le valutazioni necessarie e scegliere ciò che funziona per te, in base alle tue preferenze ma anche in base alle tue attuali abitudini che non puoi eliminare. Puoi partire da quello che c’è già per creare delle deviazioni e segnare nuovi percorsi.

Creare un’abitudine e rendere il solco riconoscibile e comodo da percorrere richiede una certa dose di impegno e di costanza, ma la quantità di energia, tempo e attenzione che hai è limitata quindi fare una scelta è inevitabile.

Tanto vale scegliere ciò che più conta ed è utile per te.

3 modi per scegliere la tua priorità

Quali e quante sono le cose importanti da mettere nella tua vita lo decidi tu. Ci sarà qualcosa a cui vorrai dedicare molte risorse ogni giorno, altre ogni settimana o ogni tre mesi. Qualcosa cambierà durante l’anno, ci saranno periodi più intensi altri meno, giorni in cui sarai più energica altri meno.

La tua pianificazione dovrà tener conto di queste possibili oscillazioni e tu dovrai allenarti a individuare la priorità per non perderti nella foresta intricata.

Per farlo ti suggerisco tre modalità sempre valide che puoi adattare al tuo modo di essere.

1. Scrivi azioni precise e scegli in base alla scadenza

Il tuo cervello ricorda meglio quello che scrivi e collabora di più se usi il verbo specifico di quello che vuoi fare. Vicino alle tue voci di lista metti una data di scadenza entro cui vuoi che venga completata e programma in base alle risorse che hai a disposizione. Dai un’occhiata QUI per avere altri suggerimenti e approfondire.

2. Immagina il futuro e scegli la strada per arrivarci (tecnica dello scalatore inserisci:

Le azioni da compiere hanno valore nel presente, è solo qui e ora che puoi scegliere come agire. Tuttavia, per capire se ciò che fai oggi ti porterà dove vuoi essere domani, serve un po’ di proiezione nel futuro. Parti dalla fine e chiediti cosa ti serve fare o avere per arrivare avvicinandoti al presente per scegliere cosa fare adesso.
Questo metodo viene da alcuni definito “la tecnica dello scalatore” e te la spiego bene QUI.

3. Valuta le risorse e scegli cosa coltivare

Non hai tempo infinito a disposizione, la tua capacità di restare attenta e concentrata è limitata e prima o poi sarai stanca e avrai bisogno di riposare. Uno dei motivi per cui la maggior parte dei buoni propositi di gennaio fallisce in pochi giorni è dovuto a errori di valutazione. Serve preparazione, pazienza e attenzione. C’è un post a cui sono molto affezionata in cui approfondisco questo concetto e puoi leggerlo QUI.

L’organizzazione è una scelta

È un scelta lo strumento che usi per organizzarti. È una scelta dire di no a una richiesta piuttosto che a un’altra. È una scelta agire e non aspettare.

Tracciare nuove rotte, nuovi sentieri, nuove abitudini richiede un notevole consumo di risorse, meglio scegliere con cura come investirle.

Ma, se non sai cosa vuoi davvero, come fai a scegliere?

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”
Seneca

Studi recenti hanno messo in evidenza come esista una stretta correlazione tra tempo ed emozioni. Anche tu ti sarai resa conto di come il buon umore ti renda più produttiva mentre in situazioni in cui ti senti in ansia e hai paura di non farcela, le tue funzioni cognitive sono alterate e rallentate.

Non solo, anche una particolare condizione di vita che stai vivendo può incidere notevolmente sulla tua lucidità mentale o farti percepire le priorità in modo diverso.

Se sei da poco diventata mamma è diverso da non avere figli o da averli adolescenti. Se hai appena cambiato lavoro è diverso dall’avere una posizione stabile da tempo. Le combinazioni di intrecci possibili tra diverse situazioni sono infinite e ciascuna soluzione va adattata al contesto personale.

Scegliere è complesso

Un occhio allenato da anni a osservare le difficoltà organizzative ricorrenti può essere una guida preziosa per consolidare prima e meglio nuove abitudini organizzative.

Il servizio di consapevolezza per eccellenza è SATORI.

SATORI è un termine giapponese che possiamo tradurre con “comprendere, rendersi conto” e fa riferimento al momento in cui l’allievo inizia il suo percorso spirituale. È la fase propedeutica al miglioramento della propria organizzazione, il primo passo per prendere consapevolezza della situazione e scegliere come agire.

Hai letto libri, guardato video, la teoria ce l’hai, ma nella pratica ti perdi.

Scegli se ripercorrere la solita vecchia strada che sai già dove ti porterà o scrivimi per tracciare un nuovo solco.

La tua zen manager
Carolina

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