Non avere tempo è solo una scusa: te lo dice la coach Giovanna Ventura

da | tempo libero

Oggi c’è una sorpresa per te!

Ho deciso di dedicare questo spazio a Giovanna Ventura, cara amica e professionista stimata, perché siamo entrambe d’accordo sul fatto che “non avere tempo” sia soltanto una scusa.

Si, una scusa.

Quando pensi alla prova costume o anche solo a quanto sarebbe bello sentirti in forma, piena di energia è tutto un susseguirsi di “mi piacerebbe andare a correre..”, “dovrei mangiare più sano…” e poi tutto finisce sempre con un “…ma non ho tempo”.

Tra tutti questi “vorrei, ma non posso” arriviamo noi e ti aiutiamo a riprendere in mano le tue priorità per dar loro il posto d’onore che meritano.

Probabilmente ora stai pensando che la famiglia e il lavoro si prendono già tutto il tempo a tua disposizione e non ti resta niente.

Da libera professionista poi, nemmeno a dirlo, sai che ogni minuto della tua giornata deve essere focalizzato e dedicato alla tua produttività per far crescere la tua attività e non puoi “sprecare tempo” a fare altro.

Ma veramente ogni minuto del tuo tempo è occupato? Sicura, sicura?

Bene, se pensi che sia veramente il tempo a impedirti di prenderti cura di te stessa e che tutto sia più importante del tuo benessere, oggi prenderemo le tue convinzioni e le faremo un po’ a pezzettini.

  • Ciao Giovanna! Grazie per essere qui, vorrei che raccontassi alle mie lettrici chi sei e di cosa ti occupi.

Buongiorno a tutte! Grazie a te Carolina per aver pensato a me! È un onore avere questo spazio.

Sono una Fitness & lifestyle coach, aiuto le persone a cambiare vita e punto vita.

Ho chiamato la mia metodologia Train with brain perché sono fermamente convinta che la trasformazione debba avvenire nel cervello affinché si possa propagare al corpo. Lavoro sulla costruzione di nuove abitudini per migliorare lo stile di vita delle persone che mi chiedono aiuto, in particolare per perdere peso e diventare più efficienti. Nello specifico, ho dedicato gran parte della mia energia alle mamme, creando per loro un esclusivo percorso basato sulla capacità di ricongiungere il ruolo genitoriale con l’individuo. Ricongiungere la donna con la mamma. Il nome del percorso è Fitmominaction, perché l’azione è il centro di ogni cambiamento.

  • Quali sono le motivazioni che portano le persone ad avere delle resistenze quando si tratta di allenarsi?

Ottima domanda! Avrei bisogno di tre giorni per elencarle tutte, ma mi limiterò a fare focus su ciò che rappresenta il perno di ogni scusa, ovvero una convinzione molto solida.

Tenetevi strette voi che state leggendo, perché potrebbe toccarvi da vicino!

La convinzione che ciascuno di noi possiede è quella di essere al centro di una vita più faticosa e più complessa di quella degli altri. Sì sì, è proprio così. Ciascuno è vittima di quella che io chiamo aperte “ galera del proprio cervello” .

Non si tratta di essere egocentrici, ma di essere semplicemente umani. Siamo troppo presi dalla quotidianità per guardare oltre la superficie. Tutte le persone intorno a noi ci mostrano ovviamente la parte meno profonda della propria vita, e questo facciamo anche noi con gli altri. Indipendentemente da come stiamo realmente, se incontriamo un conoscente che ci chiede come stiamo, rispondiamo “Bene grazie, e tu?” Magari dietro a quel sorriso e a quel “bene grazie” c’è uno stato d’animo pessimo, attaccato ad alcune condizioni critiche che però vengono ignorate da chi ci incontra.

Tutto ciò per farvi capire che, non sappiamo mai chi abbiamo realmente davanti, esattamente come chi ci incontra non sa chi siamo. Questa ignoranza inconsapevole ci porta a convincerci che noi, solo noi, siamo l’eccezione e abbiamo complicazioni che nessun altro ha nella propria vita. Questa convinzione serve ad alimentare la scusa di non avere tempo per qualunque cosa diversa da ciò che già facciamo. Ed è così che magicamente ogni ambizione di cambiamento viene accantonata con disagio e tristezza, perché ad una parte del nostro cervello viene fatto credere che la colpa del mancato cambiamento non sia nostra, ma solo ed esclusivamente imputabile ad una serie di condizioni che non dipendono da noi. Tutto ciò genera una frustrazione incredibile, perché da un lato continua a esserci la convinzione di non poter cambiare perché si è casi unici e irripetibili in cui è impossibile manipolare gli eventi, dall’altro permane il desiderio di soffrire di meno, condizione che si può ottenere soltanto cambiando qualcosa. Direi che il cervello umano è uno strumento prodigioso, e che quando viene usato male mostra ancora meglio le sue portentose qualità. Tutto ciò deve accendere in noi il desiderio di usarlo bene, per ottenere vantaggi invece che sabotaggi!

I corollari di tutti questi sabotaggi sono quelle che io chiamo le manifestazioni superficiali della convinzione. Devo stare con i bambini, devo cucinare, devo lavorare tanto, devo riposarmi perché sono troppo stanca, devo viaggiare molto per ragioni professionali, ho un problema di salute che mi impedisce di fare diverse cose, e via dicendo.

  • A proposito di questi sabotaggi, sento spesso dire: “Non mi alleno per non trascurare il mio lavoro che è più importante”. L’attività fisica e l’alimentazione equilibrata portano indubbiamente dei benefici a livello fisico e richiedono tempo, ma tolgono tempo alla produttività o, al contrario, ne potenziano i risultati? Esiste, in pratica, una correlazione tra benessere fisico e miglioramento delle capacità cognitive?

La correlazione biochimica tra attività fisica, alimentazione sana e produttività è talmente forte da rappresentare un’evidenza scientifica. Cerco di spiegarmi in termini molto semplici per scendere da un piano tecnico a uno colloquiale mantenendo inalterata la verità.

Noi siamo influenzati dai nostri stati d’animo, ma alla stessa maniera i nostri stati d’animo sono influenzati dal nostro comportamento. Ad esempio, magari ci svegliamo depressi, perché gli eventi che stiamo vivendo in quel particolare momento della nostra vita sono particolarmente complessi. Esiste quindi una causa valida e ambientale che genera in noi uno stato d’animo negativo. Quello è il momento nel quale ci troviamo a un bivio.

Possiamo scegliere di avere una finestra di sollievo di pochi secondi o minuti oppure di averne una ben più ampia che diventi il nuovo stato d’animo, positivo e costruttivo, di tutta la giornata.

Nel primo caso, il sollievo si ottiene perlopiù mangiando cibi che sono ricchi di zuccheri, come i dolci, la cioccolata, pane pasta o pizza, ricchi di carboidrati semplici. Per questioni biochimiche, si libera serotonina nel corpo per alcuni minuti, in relazione diretta con la quantità di zuccheri che vengono assunti. Dopodiché, il picco glicemico scatenato dal cibo spazzatura decade, e la percezione di malessere emotivo può essere persino due volte più grande di quella che se aveva in partenza. Il crollo della glicemia comporta anche un malessere vero e proprio a livello fisico, sonnolenza, poca lucidità, scarsa energia. E guarda caso queste condizioni fisiche generano a loro volta un disagio emotivo.

Se invece si sceglie l’altra soluzione, quella della finestra temporale più lunga, si possono fare cose decisamente diverse. Bastano 2 minuti e 37 secondi di attività fisica, di qualunque tipo, per innescare la produzione di ormoni costruttivi, gli ormoni che ci fanno sentire di buon umore ed avere più lucidità mentale. Alla stessa maniera, introdurre cibi con un indice glicemico basso, vitamine e minerali utili al funzionamento del nostro organismo, determina grande efficienza mentale e lucidità emotiva.

Questo significa che, nel caso di una depressione legata a un lutto, non è che diventiamo improvvisamente felici. Ma disponiamo delle nostre risorse per poter affrontare con lucidità il dolore e elaborare le nostre emozioni in maniera genuina, senza vederle ulteriormente aggravate da processi biochimici che siamo stati noi a scegliere.

Mettiamo ora tutto su un piano meno drammatico. La vita media di tutti noi ruota intorno a lavori molto sedentari. Tutti quanti passiamo tanto tempo seduti. Una cosa che suggerisco a tutti i miei clienti è quella di mettere un timer, una sveglia, ogni ora, nel computer. Quel segnale deve portare chi lo recepisce a interrompere la sedentarietà con qualunque azione pratica. Nella peggiore delle situazioni basta alzarsi e andare a bere un bicchier d’acqua o in bagno, potendolo è perfetto fare una rampa di scale, alzarsi sulle punte dei piedi per una ventina di volte, fare 10 piegamenti sulle gambe, all’esercizio comunemente noto come squat. Si tratta di vere e proprie azioni mirate che riattivano la circolazione, e quindi anche il flusso ematico al cervello.

Oltre a tutto questo, e in particolare, sono azioni che aumentano la disponibilità della serotonina e comportano quindi più lucidità, più efficienza, buon umore.

In questo articolo: “Il superpotere – fisico e mentale – della multissesione”  un mio cliente, che è anche un bravissimo coach, racconta la sua esperienza personale. Ha provato la dinamica di allenamento a multisessione, riscontrando una efficienza incredibile nel suo operato intellettivo. Quindi, bando alle scuse. Muoversi e mangiare bene non solo rappresentano una necessità per chiunque voglia essere più efficiente sul lavoro, ma costituiscono un grande risparmio di tempo per tutti coloro che hanno spesso difficoltà di concentrazione e blocchi creativi.

Quante ore vengono buttate via guardando uno schermo senza cognizione di causa o cercando l’ispirazione che non arriva? Ebbene, tutte quelle ore possono essere usate produttivamente in cambio di 30 o 60 minuti dedicati quotidianamente all’organizzazione dei propri pasti e all’attività sportiva. Direi che si tratta di uno scambio equo e proficuo!

 

Grazie Giovanna, per il tempo che ci hai dedicato e per tutte queste informazioni e spunti interessanti da approfondire!

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Come vedi io e Giovanna siamo perfettamente complementari. Accomunate da una missione e una visione assolutamente sovrapponibili, tessere del puzzle che possono comporre La tua nuova vita, la vita che vuoi tu!

Hai tutto il tempo che ti serve, ma se non sai come trovarlo devi solo scrivermi: carolina@myzenmanager.com, sono qui apposta per aiutarti a trovare la strada giusta per te.

L’organizzazione rende liberi

Carolina

la Tua zen manager

credit ph: The Diva Experience

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