Smetti di procrastinare cambiando punto di vista

da | lavoro

Procrastinare vuol dire avere la brutta abitudine di rimandare continuamente a un dopo indefinito, distrarsi, fare altro, sapendo benissimo che ci sono tantissime attività a cui devi dedicarti. C’è quella voce in agenda o nella tua lista di cose da fare che non riesci mai a spuntare, per un po’ la scrivi e riscrivi nei giorni successivi o, addirittura, la dimentichi fino a quando all’improvviso ecco che si ripresenta più insistente che mai. Accidenti! Senti di non avere tempo, è veramente difficile o di una noia mortale, e trovi mille scuse pur di fare qualunque altra cosa tranne quella che avevi programmato di fare. Puntuali, invece, arrivano ansia, malessere, frustrazione e pesantezza. È evidente: soffri ormai di “rimandite acuta”, un disturbo assolutamente naturale e frequente, ci siamo passate tutte. Nemmeno io sono immune, ma dopo anni di lotte ho imparato ad accettarlo, riconoscere sul nascere i primi sintomi e, se non riesco a prevenire, posso intervenire in modo tempestivo. Quello che non ti permettere di avere la libertà di gestire il tuo tempo in modo sereno e ti fa continuamente rimandare è un approccio sbagliato e un punto di vista bloccato su un’unica direzione.

Devi acquisire consapevolezza e cambiare punto di vista per smettere di procrastinare

Lo dicevo proprio un mese fa, a una cliente, durante il suo percorso di consulenza individuale. L’ho aiutata perché tende a lavorare solo sotto la pressione di una scadenza. Il suo carburante è (anzi, ora possiamo dire: era!) l’adrenalina, mentre, per tutto il periodo precedente, quando poteva organizzarsi con calma e senza stress, non faceva che rimandare e distrarsi. Hai presente quando prepari un’esame all’università solo gli ultimi 15 giorni prima dell’appello? Oppure, quando devi consegnare un lavoro e ti riduci a lavorare senza sosta anche di notte per recuperare il tempo perso prima? Ecco. L’ho aiutata a sostituire l’adrenalina con la giusta motivazione. Per farti capire cosa intendo faccio anche a te lo stesso esempio che ho fatto a lei. Immagina di voler guadagnare di più incrementando il tuo lavoro, ma appena pensi di lavorare la tua mente va dritta dritta alla fatica, alle difficoltà e le paure che dovrai affrontare, sai solo che dovrai alzarti prima o lavorare fino a notte fonda, che non dovrai assolutamente farti distrarre e concederti nulla sacrificando tutto il tuo tempo libero ed essere super produttiva… Con questo scenario che ti sei prospettata davanti è molto probabile che tu preferisca dirti “Ma chi me lo fa fare?!” e scegliere di mollare la presa aspettando che arrivi la solita adrenalina a darti il solito risultato! Ora prova a cambiare prospettiva e punto di vista. Se invece di pensare che devi lavorare di più, ti concentri sulle sensazioni positive che il tuo lavoro ti dà, su quanto è gratificante quel momento in cui consegni il lavoro al cliente, oppure ricevi un feedback positivo da quell’azienda o i complimenti da chi ti segue, sulla serenità di aver ricevuto un incarico remunerativo, su come sarai felice di partire per il prossimo viaggio o farti quel regalo grazie ai risultati che stai ottenendo…Sono sicura che metterti al PC concentrata e determinata sarà molto meno faticoso! È solo un esempio perchè la motivazione non si trasmette da me a te con parole magiche o pensieri positivi nè ti pioverà mai addosso cadendo dal cielo! Tuttavia, ricercare dentro di te ciò che davvero vuoi (vedere, provare, ottenere, vivere…) è la chiave per non lasciarti bloccare dalla “rimandite acuta”. Gironzolare sui social poteva sembrare appagante, ma la soddisfazione è effimera, ora puoi costruire il tuo punto fisso da seguire, la tua rotta e sarà anche più bello concederti una bella pausa quando sarà il momento (e senza sensi di colpa!). Ora ti è più chiara la differenza fondamentale? Tutto quello che fai con sforzo, fatica, costrizione, non durerà. Tutto quello che fai con gioia, serenità, fiducia nel traguardo che vuoi raggiungere, ti darà risultati straordinari.   Se mi segui da un po’ sai che non ti dirò che per organizzarti meglio e avere più tempo dovrai “sforzarti di fare qualcosa” o “metterci della buona volontà”. Il mio approccio, che semplifico con il termine “zen”, è completamente diverso. Devi piuttosto accettarti, volerti bene, imparare a conoscerti, essere consapevole di quelle che sono le tue potenzialità e debolezze, senza giudizio e senza colpe, e agire di conseguenza.   Ci sono metodi, strategie, trucchetti che possono aiutarti in questo percorso di consapevolezza per trovare il tuo equilibrio, ma non sono sufficienti se vuoi ottenere un cambiamento sostenibile e duraturo. Sai che mi piace essere pragmatica e darti spunti pratici e concreti. Ecco i miei 3 consigli per aiutarti a capire se, tra queste, c’è la causa che sta scatenando la tua procrastinazione e come risolverla.

Perfezionismo, sforzo o insicurezza?

Perfezionismo

Hai presente la “Sindrome dell’Impostore? Quella che ti fa pensare di non essere mai abbastanza brava, abbastanza preparata, abbastanza qualunquecosa? Sei costantemente concentrata su quello che ti manca e mai su quello che c’è. Se da una parte questo atteggiamento è positivo e un costante stimolo a migliorarti e crescere, quando manca l’equilibrio ti sbilanci verso una mania di perfezionismo che ti dà come unico risultato il blocco assoluto. “Fatto è meglio che perfetto” mi ripeto spesso anch’io ogni volta che devo fare qualcosa di nuovo e che mi fa partire il coro di vocine auto-sabotanti. Come sbloccarti? Buttati! Agisci! Inizia a fare la più piccola e semplice parte di quell’azione e smettila di concentrarti su dettagli di perfezione che sono solo nella tua testa. Sarai soddisfatta di te stessa per aver iniziato e metterai in successione un inizio dopo l’altro. Potrai sempre correggere, rifare, sistemare e allora sì che potrai salire con gioia sul gradino successivo!

Sforzo

Ci sono cose che proprio non ti va di fare, sono una seccatura, una noia, le cancelleresti completamente dalla tua vita, ma non puoi evitare di farle, così rimandi e rimandi finché la situazione non degenera o non diventa così pressante da farti fare uno sforzo immane! Qui ci sono almeno due soluzioni pratiche che dipendono dall’attività nello specifico:
  • Trasformala in qualcosa di piacevole o divertente
Si lo so, è difficile. Per esempio io ho sempre odiato stirare, per anni, e ho iniziato prima di tutto a organizzarmi perchè diventasse un’attività ridotta al minimo (stendendo bene, piegando subito, acquistando capi strategici, evitando manie di perfezionismo rinunciando a stirare qualcosa…), ma soprattutto alla fine l’ho inserita nel mio “timeplan” facendo in modo che diventasse un’attività rilassante, un momento di mindfulness, con musica, incensi e tisana. Non sempre ci riesco, ma la perfezione non esiste e io intanto ho fatto pace con il ferro da stiro!
  • Falla subito, come prima cosa.
Ecco, anche qui capisco che sia una specie di castigo, ma come si dice “togliti il pensiero!” oppure “mangia la rana” come dice una famosa tecnica di Brian Tracy. Insomma, se hai una voce della to-do-list che ti disgusta quanto mangiare un rospo, daje!! Falla il prima possibile e goditi il resto della giornata alla grande perchè ti darà una carica di energia pazzesca!

Insicurezza

Quando nascosta sotto la procrastinazione c’è la paura di sbagliare o qualcosa che percepisci come veramente difficile, per la quale non ti senti pronta, non perché ricerchi la perfezione ma perché semplicemente non sai proprio come muoverti o come iniziare devi farti aiutare dall’esterno. No, non perché faccia le cose al posto tuo!! A meno che non sia un’attività che consapevolmente scegli di delegare, non si tratta di far fare le cose a qualcun altro al posto tuo, mi riferisco a trovare un supporto, un sostegno, una collaborazione per affrontare un ostacolo. Per due motivi:
  • Se qualcosa non la sai fare puoi trovare qualcuno che ti insegni a farla
  • Se ti metti in gioco da sola sei poco credibile, meglio darti una bella spinta con una sfida reale e tangibile. Per esempio se hai un progetto da concludere che continui a rimandare fai una scommessa con una tua amica, per esempio dicendole che se non finisci entro quella data le pagherai una giornata alle terme e poi, quando ci sarai riuscita (perchè ci riuscirai!) ci andrete insieme a festeggiare!
  In conclusione Le cause della procrastinazione non sono solo queste. È importante farsi le domande che sono utili a te per trovare la strategia che ti sblocca. Colpevolizzarsi non serve a nessuno, riconoscere la causa di un tuo comportamento è ciò di cui hai bisogno. Lo so, non è facile. Ecco perchè ho un servizio studiato proprio per questo! SATORI – l’esperienza della consapevolezza è la consulenza preliminare con cui ottieni un report personalizzato con i primi concreti passi per sbloccarti! Scrivimi: carolina@myzenmanager.com È il miglior primo passo che tu possa fare per iniziare il tuo cambiamento e apprendere l’arte dell’organizzazione consapevole.  

L’organizzazione rende liberi

Carolina

La Tua zen manager

 

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